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Cross-border E-commerce in Cina

 

Il Cross-border E-commerce permette di comprare e/o vendere dei prodotti provenienti da paesi stranieri, stando comodamente seduti davanti al pc o al proprio smartphone.

Il commercio elettronico ha inizio a partire dal 1998, quando per la prima volta una compagnia straniera in Cina avviò la vendita online di abiti tipici cinesi, all’estero.

Cross-border E-commerce | EGGsist società di consulenza per l'internazionalizzazione in Cina

La compagnia tutt’ora attiva è goodorient.com. Da questo momento ha inizio la prima fase del Cross-border E-commerce che è caratterizzato da singoli individui che vendono merce cinese online fuori dal territorio della Cina.

In questo periodo nasce la figura dei “DaiGou” ovvero cinesi che, per svariati motivi si trovano in altri paesi del mondo e avviano un flusso di compra-vendita di prodotti provenienti dalla Cina.

I DaiGou si appoggiano per i loro acquisti, a piattaforme come Taobao.com o Wechat.

La seconda fase dell’E-commerce parte nel 2007, anno in cui ai venditori stranieri è permesso di vendere i prodotti ai consumatori in Cina, questo cambiamento delle normative cinesi facilita ancor di più la crescita del commercio elettronico da e per la Cina.

Una terza fase dell’E-commerce si avvia nel 2013 quando si attivano più di 5000 cross-border, in questo periodo la figura del DaiGou viene sostituita dalle gigantesche piattaforme di E-commerce che uniscono l’offerta di centinaia di venditori e la richiesta di altrettanti acquirenti.

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Caratteristiche del Cross-border E-commerce cinese

Il mercato cinese oltrefrontiera nell’ultimo decennio è cambiato rispetto al passato.

Mentre negli anni passati era molto difficile, se non impossibile commercializzare con la Cina, a causa di una forte chiusura politica ed economica del paese, negli ultimi anni si assiste, anche grazie all’avvento di Internet, ad una continua ed accelerata crescita del commercio online.

Uno degli elementi maggiormente determinanti è stato il cambiamento della legislazione che gestisce il “deposito doganale”.

Questa nuova normativa ha agevolato il flusso commerciale e lo ha reso anche meno costoso.

Inoltre il mercato cinese ha messo in commercio prodotti dalle migliori caratteristiche rispetto al passato, facendo aumentare la fiducia dei clienti all’estero.

I prodotti cinesi sono acquistati non soltanto perché molto convenienti, ma anche perché sono di buona qualità.

 

Mercato transfrontaliero frammentato

Sempre più si parla di mercato transfrontaliero cinese frammentato, in quanto è dominato da una serie di singoli commercianti, che in maniera del tutto autonoma gestiscono la compra-vendita con gli acquirenti stranieri.

Il fenomeno di mercato frammentario è stato maggiormente evidente tra il 2013 e il 2016 quando cioè i singoli venditori costituivano circa il 90% del E-commerce oltre confine, in Cina.

Cross-border E-commerce | EGGsist società di consulenza per l'internazionalizzazione in CinaDal 2016 sembra che il mercato stia dirottando verso l’aumento dell’utilizzo di grandi piattaforme E-commerce, nel 2017 si registra infatti un aumento del 60% delle piattaforme gigantesche, questo cambiamento è dovuto al fatto che è aumentata la fiducia nei confronti dei prodotti cinesi, sono migliorate le logistiche di spedizione e sono cambiate le normative cinesi che regolano la compra-vendita estera.

 

Perché i brand stranieri scelgono questa strada per vendere in Cina?

Sempre più brand stranieri scelgono il Cross-border E-commerce per vendere in Cina perché è la via più semplice ed economica per commercializzare con questo paese.

I cinesi grazie alla diffusione di internet e all’apertura del mercato, acquistano comodamente online prodotti di qualità e a prezzi competitivi.

I commercianti stranieri che vogliono vendere la loro merce in Cina, in modo “tradizionale” sono costretti a pagare dei costi di registrazione e approvazione che risultano essere molto salati.

La vendita di prodotti tramite piattaforme elettroniche, facilita di molto il commercio, perché tramite i cross-border la merce in entrata non è sottoposta a dazi doganali, né a controlli di qualità.

 

Vantaggi e difficoltà che si incontrano

Vendere la propria merce affidandosi a piattaforme elettroniche presenta numerosi aspetti positivi: innanzitutto ha il vantaggio di essere un metodo di vendita semplice da utilizzare e facile da configurare, non ci sono molteplici rischi né costi eccessivi per avviare l’attività.

I fattori “negativi” che bisogna calcolare sono la concorrenza e in caso si desideri pubblicizzare i prodotti, i costi di pubblicità sono abbastanza elevati.

Inoltre essendo un mercato vasto, è anche difficile ottenere e mantenere la fiducia dei clienti.

La scelta della piattaforma nella quale inserire i propri prodotti è un aspetto determinante che può sicuramente influire sul destino della propria attività.

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Cross-border E-commerce nel 2018

Stando agli studi statistici, si prevede nel 2018 un’esponenziale crescita del commercio transfrontaliero in Cina del 43%.

Si stima che i cinesi per l’acquisto di prodotti stranieri, spenderanno circa 758miliardi di yuan. Il ministro cinese del commercio prevede una crescita annuale del 30% del mercato elettronico oltre confine, un vero e proprio boom.

Conclusioni

I brand stranieri per rinforzare i legami con i marketplace cinesi, e quindi favorire lo scambio commerciale con la Cina e renderlo più fluido e stabile, potrebbero avviare un processo di accordo con le amministrazioni cinesi, in modo da incrementare la nascita e la diffusione di depositi doganali nel territorio cinese.

È bene ricordare che i depositi doganali sono quei luoghi nei quali la merce proveniente dall’estero, viene depositata e successivamente smistata agli acquirenti cinesi. Un numero maggiore di depositi faciliterebbe una più scorrevole gestione dei prodotti e di conseguenza consegne più efficienti.

 

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