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WeChat inizia a censurare sempre più utenti

 

Nuova ondata di censure previste da parte del Congresso Nazionale Cinese, che ha deciso di apportare delle grosse modifiche per quanto riguarda l’utilizzo di WeChat e di altre piattaforme che contano milioni di utenti cinesi iscritti. 

Che cos’è il Congresso Nazionale Cinese 

Il Congresso Nazionale Cinese è un’assemblea che si riunisce ogni cinque anni a Pechino e che vede protagoniste tutte le diverse delegazioni provenienti da ogni partito, comunista e non solo, che appartiene al mondo politico cinese. 
Si tratta di una riunione che si tiene ogni cinque anni e quella del 2017, svoltasi nella seconda metà del mese di ottobre e precisamente tra il 18 ed il 87 ottobre, è stata la XIX

Quest’assemblea si occupa di eleggere il nuovo Segretario Generale ed il Comitato Centrale ma anche di apportare tutte le varie modifiche, le quali vengono reputate necessarie, che riguardano il programma del Partito. 
Inoltre vengono effettuate diverse verifiche che riguardano il comportamento della popolazione stessa, in modo tale da prevenire dei comportamenti sovversivi che potrebbero generare il malcontento della stessa.
Il Congresso, nel 2017, si è anche occupato di effettuare dei controlli relativi a WeChat, noto programma che conta oltre novecento milioni di utenti registrati.

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Maggior controllo sulle conversazioni online

Un particolare provvedimento adottato dal Congresso riguarda il maggior controllo sulle attività online praticate da parte degli utenti. 
La Cyberspace Administration, ovvero l’equivalente della Polizia Postale in Italia, ha constatato e reso noto un fatto molto importante: sul suolo cinese gli utenti stavano divulgando non solo commenti razzisti, ma anche materiale pornografico e notizie di terrorismo varie.
In un periodo in cui la paura collettiva continua ad essere ben presente a livello globale, il Congresso Nazionale ha deciso di effettuare maggiori controlli in modo tale che la popolazione stessa potesse evitare di creare un clima di tensione all’interno dello stesso Paese. 

Per tale motivo il Congresso ha voluto rendere note tutte le diverse tipologie di censure che entreranno in vigore per circa un mese, in modo tale da tenere la situazione sotto controllo ed evitare che la popolazione possa essere appunto fomentata dall’odio verso le decisioni prese dai Governanti Cinesi.

Le restrizioni imposte su WeChat

Le restrizioni che sono state imposte su WeChat, individuate attentamente da parte del Congresso, riguardano l’impossibilità di cambiare foto del profilo, nome utente e condividere alcune informazioni all’interno del popolare sito e applicazione. 
Non si tratta della prima volta che in Cina vengono effettuate questi particolari tipi di operazioni: in passato la popolazione, in segno di protesta, aveva adottato un comportamento similare, costringendo il Governo cinese ad effettuare ulteriori censure pesanti nei confronti degli utenti che utilizzavano WeChat ed altri sistemi di scambio di messaggi.

Oltre a queste tre particolari limitazioni sull’applicazione verrà impostato un nuovo filtro, particolarmente rigido, atto a censurare l’utilizzo di parole sensibili che riguardano argomenti politici e che potrebbero istigare la popolazione ad intraprendere comportamenti sovversivi. 

Si tratta quindi di blocchi studiati attentamente e che hanno come scopo finale quello di mantenere sotto controllo il comportamento dei cittadini che risiedono in Cina, i quali hanno espresso diverse volte il malcontento per quanto riguarda appunto tali limitazioni. 

Secondo la maggior parte della popolazione queste particolari scelte altro non fanno se non impedire il libero pensiero e la possibilità di potersi esprimere secondo le proprie convinzioni, anche se queste contrastano con le linee direttive impostate dal Governo Cinese.

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Il perché di tali controlli

Il Congresso ha deciso ovviamente di effettuare questi tipi di controlli in modo tale da avere sotto gli occhi tutti i vari contenuti che vengono scambiati da parte degli utenti stessi sull’applicazione. Responsabilizzare la popolazione cinese su ciò che viene detto e pensato è una missione che già in passato lo stesso Congresso aveva deciso di adottare.

Accadde però che i responsabili di WeChat, ignorando tali restrizioni, non impostarono correttamente il blocco sulla censura di alcune espressioni, specie quelle politicamente contrarie rispetto la linea impostata da parte dello stesso Governo.

Proprio per evitare che tale situazione potesse ripetersi nuovamente, i parlamentari che hanno preso parte al Congresso Nazionale hanno imposto questo genere di censure, cercando dunque di prevenire ulteriori azioni da parte degli attivisti che in passato hanno condotto la popolazione alla ribellione e soprattutto al non rispetto delle scelte che sono state effettuate da parte dello stesso. 

Le censure colpiscono anche Weibo

Ma non solo WeChat è stato oggetto di pesanti censure da parte del Congresso Nazionale Cinese.
Anche il popolare Weibo, ovvero un social network molto simile a Facebook ma realizzato interamente in Cina, ha subito diverse censure.

In particolar modo sul social network è stato vietato l’inseri

mento di immagini che riguardano il Massacro di Piazza Tiananmen. 
Come accaduto in passato, durante l’anniversario di tale avvenimento, la popolazione aveva voluto ricordare quanto accaduto nel 1989 in segno di protesta contro il Governo Cinese, rendendo quindi la popolazione maggiormente attiva e soprattutto ribelle nei confronti delle diverse decisioni che sono state prese da parte dello stesso Governo.

Ma oltre a questa censura Weibo ha imposto anche un particolare controllo sull’identità degli utenti che hanno deciso di effettuare l’iscrizione ma che non hanno confermato la loro identità.

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Gli iscritti avranno circa un mese di tempo per poter effettuare la verifica stessa della loro identità sul sito web, in modo tale che le autorità che si occupano della sicurezza online possano tenere sotto controllo le diverse attività svolte da parte degli utenti sul sito social network cinese.
Per molti questa potrebbe essere una violazione dei diritti della propria privacy ma, secondo il Congresso, questa decisione risulta essere necessaria per lo stesso motivo, ovvero per evitare iniziative degli attivisti e gruppi di contestatori che periodicamente si scagliano contro le decisioni prese da parte del Governo stesso.

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