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Relazione Italia- Cina 2019




Il 18 luglio, EGGsist ha partecipato per voi al X “Rapporto annuale Cina 2019″, che raccoglie ricerche, analisi e previsioni sul mercato cinese e sul rapporto Italia-Cina 2019.

Il dati sono stati rielaborati dal CeSIFCentro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina, con collaborazione dell’Ordine Dottori Commerciali ed Esperti Contabili di Milano. All’evento hanno partecipato diversi specialisti nel settore, e tre esponenti di grandi aziende che hanno raccontato la loro “Chinese Strategy“.

Per facilitare la lettura e riassumere al meglio quanto detto, si è deciso di dividere l’analisi in tre macro-aree:

1. overview generale del quadro politico-economico della Cina nel 2019

2. la relazione Italia-Cina 2019;

3. Tips per aziende italiane e dove puntare.




1.Overview generale: il mercato del Dragone

Si è sempre pià sentito parlare, durante quest’anno, di rallentamento del PIL cinese e che si sia fissato attorno al 6%-6.5%; tuttavia questa dinamica di recessione di qualche % del PIL, continuerà a ripetersi.

Questo fa parte della strategia cinese, meglio rinominta come “New Normal“. La Nuova Normalità dell’economia cinese, vede quindi manovre atte a ridefinire il modello di crescita attraverso diverse direttrici: a)equilibrio tra indebolimento e misure di stimolo; b) rafforzamento dei consumi; c) riqualificazione del tessuto industriale; d) rafforzamento dei consumi.

Il mercato cinese, è entrata in una fase di Nuova Normalità caratterizzata da tasso di crescita più lento, che la porterà ad essere un’economia avanzata basata sui consumi, servizi ed innovazione.

Si punterà sempre più sulla QUALITA’ piuttosto che sulla quantità.

Inoltre a fare da sfondo a questo rallentamento strutturale, sono state anche le tensioni politico-commerciali con il colosso occidentale: l’USA.

I dazi applicati da Trump sulle esportazioni della Cina, hanno rallentato non solo l’economia cinese ma anche quella dei paesi europei.

Il ruolo della Cina in questo “gioco” e la decisione presa dal Presidente americano di applicare delle limitazioni per riequilibrare la bilancia commerciale con il Dragone, sono del tutto opinabili, tuttavia non verrano trattati in questo articolo.




2. Che relazione abbiamo con la Cina?

Durante la conferenza, sono stati toccati temi che l’Italia dovrebbe conoscere per impiattare una relazione duratura, paritaria e di successo con la Cina.

a) la Cina rappresenta un mercato in continua crescita.
La spesa per i consumi privati rappresenta la fonte di maggiore peso di crescita del Pil; anche se il suo rapporto risulta ancora nettamente inferiore rispetto ad altri Paesei sviluppati.
Per questo motivo potremmo aspettarci solo che un aumento nei prossimi anni.

b) La produzione cinese andrà sempre più verso il settore alimentare e investirà in R&D;

c) le aziende medio-piccole avranno sempre più difficoltà a farsi conoscere in un mercato, come quello cinese, dove la competition è anche a livello locale.

d) il rallentamento economico e il contesto internazionale in cui riversa ora l’attore cinese, potrebbero portarlo ad alleviare le restrizioni sugli investimenti esteri dell aziende straniere.

e) E per ultimo, lo scontro sempre più manifesto della Cina con Usa, sia in ambito economico che tecnologico, potrebbe comportare Pechino, nel lungo termine, ad adottare delle manovre impreviste.

Detto ciò, quali sono linee d’azione più efficaci da seguire per il mercato cinese?

  1. Spingere sempre più verso settori dove l’Italia ha il primato per l’export cinese: il settore della apparecchiature, macchinari ed abbigliamento;
  2. preservare questo vantaggio competitivo favorendo la ricerca e lo sviluppo;
  3. fare leva sulla reciprocità dei rapporti, investendo sugli investimenti italiani in Cina;
  4. strutturae la relazione tra i due attori sempre più verso una cooperazione scientifica.



3. Tips ed opportunità

Quali sono i settori su cui puntare?

Sebbene tra il 2006 e il 2018 il consumo di cibo pro capite in Cina sia più che raddoppiato, sia nelle zoni rurali che urbane; tuttavia la percentuale di spesa in prodotti alimentari non è del tutto proporzionale con l’aumentare del reddito pro capite. Di fatti, in linea generale, l’aumento del reddito diminuisce la proporzione del salario utilizzato per gli acquisti primari ed avantaggia invece l’acquisto di beni di lusso.

Se il tuo settore è quello sanitario, allora è il momento buono per investire in Cina!

Nonstante negli ultimi anni si è registrato un miglioramento significativo dato dall’accesso ai servizi medici e dalla copertura sanitaria anche in zone rurali; tuttavia la spesa sanitario a carico del cittadino è ancora molto alta rispetto agli altri paesi sviluppati. Questo problema è da inserire in un contesto un pò più ampio di divisione tra spese sostenute dal governo e spese delle compagnie private.

Il settore automobilistico, nonostante a livello globale stia attraversando un momento di incertezza, in Cina rappresenta un mercato in grado di fornire straordinare opportunità per le aziende Italiane. D’altra parte, invece, le esportazioni dei prodotti per l’arredamento e design italiano, hanno registrato un progressivo aumento, raggiungendo i 626 milioni di euro nel 2018.

New Retail?



Il settore del retail in Cina ha superato quota 36.626 miliardi di Rmb nel 2017, registrando un tasso di crescita del 10.2% rispetto al 2016.

Eppure, il mercato del retail cinese, si divide in due: da una parte abbiamo una crescita esponeziale dei cosumi, dovuta all’espansione delle classe media; dall’altra una graduale transizione di vendita verso il digitale.

Tale manovra, va così a svantaggiare i tradizionali canali di vendita solo offline.

Assieme a questo punto, quindi è opportuno spostare l’attenzione verso il turismo di lusso, che va di pari passo con la crescita del New Retail e della logica del cerco online e compro offline.

Secondo quanto emerso durante la conferenza, l’acquisto dei prodotti di lusso è uno dei princpali motivi che porta il tustica cinese e viaggiare all’estero. Basti pensare che nel 2018 hanno viaggiato circa 160 milioni di turisti cinesi e il 30% di questi ha fatto acquisti tax free solo nella città di Milano. Infatti, 1/3 degli acqusiti tax free cinesi sono eseguiti in Italia, e i maggiori driver di questa crescita sono i sistemi di mobile payment cinesi, come ad esempio Alipay.

Alipay è in grado di veicolare i giovani Millennial dall’online del loro smartphone all’offline dello store italiano. Tramite strategie digitali drive to store quindi Alipay ha trovato un ottimo modo per collegare il mondo online con quello offline.

Che ne dici sei pronto anche tu a puntare sulla Cina?

Se vuoi ricevere una prima consulenza gratuita e conoscere le nuove strategie digitali da adottare per incalanare i turisti cinesi a spendere nel tuo negozio in Italia o in Europa, non ti resta che contattarci.

Relazione Italia- Cina 2019
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