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CHRISTMAS’TIME: IL NUOVO SHOPPING FESTIVAL IN CINA

Il Christmas in Cina è diventato un pretesto in più per fare shopping!

Il soft power occidentale ha influenzato il consumismo cinese facendone delle proprie festività religiose un festival commerciale.

Per i cinesi, il Natale è un modo per viaggiare, scambiarsi regali, è un momento di felicità, pace e socializzazione.

Tuttavia, i nuovi consumatori cinesi hanno personalizzato il “Christmas’ time” a modo loro.

Vediamolo assieme in questo articolo.



Come considerano il Christmas i nostri consumatori cinesi?

In questi giorni in Cina si celebra il Natale stando con amici e facendo shopping.

In questa occasione, i giovani cinesi sono soliti andare fuori con amici a cena, comprare una torta di Natale e scambiarsi regali.

Durante questi giorni, i centri commerciali vengono addobbati come se fossero degli alberi di Natale, espongono sconti, proprio per attirare l’attenzione degli shopper. 

Ma per restare nel mondo digital, gli sconti e i coupon vengono comunicati sui maggiori social cinesi:

per esempio l’anno scorso Swarovski ha lanciato una campagna su WeChat invitando i consumatori cinesi a trovare il loro gift preferito. 





Il Christmas diventa anche un’ottima opportunità per i KOL cinesi per fare campagne e live-streaming, per promuovere idee regalo in occasione del Natale. 



Mimeng 11 Chritmas gift tra brand quali Tiffany, Michael Kors, Fiji Film, Hermes, Givency…


Il Natale è modo per arredare casa con gli alberi di Natale!

Secondo gli ultimi dati, nel 2017 in Cina sono stati acquistati, su Tmall, più di 600 mila alberi di Natale e 3 milioni di decorazioni natalizie!!



Il natale a “caratteri” cinesi  

Celebrare il Natale, senza essere cristiani, è certamente un fenomeno cinese!

Mentre in Occidente è comune durante il Natale, anche per i non cristiani, passare del tempo con i propri familiari e con prelibati piatti; in Cina, i giovani utilizzano questa festività per socializzare.

Loro non vogliono vivere la propria vita solo con la famiglia, per questo hanno già il Chinese New Year e il Mid-Autumn Festival!

In Cinese Buon Natale è tradotto “圣诞节快乐”, mentre il Banno Natale diventa “圣诞老人”

Inoltre in cinese, “mela” si dice 苹果 e suona molto alla parola “pace” 平安”, per tale motivo, così come per il capodanno si mangiano determinate pietanze poiché portano fortuna e longevità, come ad esempio la carpa 鱼 , per il Natale sono soliti scambiarsi come regalo delle mele avvolte da carta colorata.



Mangiare le mele durante la vigilia del Natale significa quindi “pace”, ed è quindi un augurio per passare una quiete notte in attesa del Santa Claus o come lo chiamano loro 圣诞老人.

Inoltre, “Jingle Bells” è diventato un jingle anche in Cina durante il Natale   e al posto delle nostre pietanze natalizie, sulle loro tavole troviamo l’arrosto di maiale, pollo, gnocchi (jiaozi) e zuppe varie.



Chi sono i nostri buyer cinesi?

Sono i Millennials provenienti dalle città di prima fascia, Hk, Macao.

I Miellennials cinesi sono la colonna portante del consumismo di lusso. 

Secondo i dati del Goldam Sachs i buyer cinesi hanno un approccio allo shopping completamente differente dai loro genitori.

Infatti, riprendendo le parole del report:

Chinese millennials aspires to live the global lifestyle”.

Questa mentalità internazionale e la loro singolare educazione digitale, li rendono acquirenti intelligenti, ma per essere sicuri delle proprie decisioni di acquisto, si rivolgono ai social, ai propri influencer e KOL e alla recensioni online.

In effetti, il China Luxury Report 2019 di McKinsey evidenzia che il 54% degli intervistati post-anni ’80 / ’90 consulta le recensioni online, rispetto al solo 33% degli acquirenti post-anni ’65 / ’70.

 Inoltre secondo eMarketers, “il 76,6% dei millennial in Cina, almeno una volta alla settimana, crea contenuti originali per il proprio canale social almeno, rispetto al 41,8% dei propri simili negli Stati Uniti.

Tuttavia, secondo Adyen, i millennials sono sempre più propensi allo shopping offline, perché “They want to see, smell and touch the brand experience”

Difatti il nostro slogan “How to be O2O in 2020” riprende proprio l’idea di “ experience online & shopping offline“. 



Per i più giovani? 

I buyer della Gen Z, invece, è la “Social Engaged Generation” spende in media 2h e 43 minuti sui social media.

Difatti secondo gli ultimi report di Warc e Accenture il 70% degli shopper Gen Z preferisce comprare direttamente dai social, e secondo il China Daily il 33% preferisce il live-streaming.

In riferimento alla scelta dei regali, i giovani buyer sono molto inclini a comprare Christmas gifts  che rafforzino la loro appartenenza culturale.

Infatti, molti brand da Coca Cola a Miu Miu, hanno giocato molto tra arte tradizionale cinese, packaging con caratteri cinesi e lo stile occidentale. 



In occasione del Natale a caratteristiche cinesi vi auguriamo quindi:

圣诞快快乐, 祝大家平平安安快快乐乐!

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CHRISTMAS’TIME: IL NUOVO SHOPPING FESTIVAL IN CINA
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Da Milano a Londra, la parola chiave è sempre la Cina!

Lo staff di EGGsist ha partecipato in questa settimana a due degli eventi più importanti per il turismo e il Fintech: lo Shopping Tourism Forum di Milano e il Fintech Connect di Londra.

Due città differenti, due HQ per EGGsist, e due tematiche diverse, ma tutte riportano sempre alla stessa parola: Cina!

Il mercato cinese non è solo Shopping ma anche Fintech!

Il mercato cinese detiene il primato per numero di turisti in arrivo, per potere d’acquisto, e per essere il primo mercato Fintech al mondo.

Scopriamo in questo articolo le news nel settore dello Shopping e Fintech, e vediamo assieme come i retailer del MadeIn potranno cavalcare l’onda per attirare l’attenzione del Chinese Digital Consumer.  



LO SHOPPING TOURISM FORUM: Milano e Cina le 2 protagoniste!

Il 3 dicembre si è concluso presso il Palazzo Castiglioni, il forum italiano tutto incentrato sullo Shopping Tourism.

L’evento è stato un’opportunità per i principali esponenti del turismo, delle prime città italiane, outlet, esponenti di aziende Fintech e comunicazione, per parlare di una delle tematiche che accomuna tutti i settori: lo Shopping.

Dal forum si è evinto che lo shopping oltre a creare nuove destinazioni turistiche, quali gli outlet, e a rappresentare una fetta importante per l’economia italiana, è una delle prime motivazioni che porta i turisti stranieri a visitare il nostro BelPaese.



Quali sono i prossimi trend del turismo?



In questo articolo daremo una overview generale dei diversi settori e mercati interessati allo Shopping tourism.

Ad aprire il forum è stato Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio, che ha ritenuto lo shopping tourism un’ottima opportunità per “rigenerare il passato” e le piccole attività del MadeIn; seguito da Magda Antonioli, del Consiglio di Amministrazione ENIT e Vice Presidente ETC, che in pochi minuti è riuscita a dare un quadro generale riguardante la spesa internazionale extra UE in Italia.

Secondo i dati esposti dalla Dott.ssa Antonioli, nel primo quadrimestre del 2019 la spesa internazionale extra UE per lo shopping, si aggira ad un +7% rispetto all’anno precedente, per uno scontrino medio di 797 euro.

Lo Shopping Fashion rappresenta il primo settore ad attirare i turisti stranieri verso l’Italia, e nel Q1 si è stimata una crescita del +50%, attestando rispettivamente Cina (28%), Russia (13%) e USA (9%) come i primi mercati internazionali.

Tra le città italiane, invece, che nel Q1 hanno registrato un aumento del +50%, per arrivo dei turisti internazionali, ci sono Milano (+36%) e Roma (+18%).

Inoltre, paragonando i numeri di incremento di spesa per lo shopping, con i numeri di permanenza e presenza degli stranieri nei nostri alberghi o strutture ricettive, si può notare come da quest’ultimo dipendano anche gli altri, sia per volumi che per incrementi nella vendita.

Lo shopping va quindi visto come un vero e proprio luxury product, che aumenta il suo valore nel tempo e di pari passo fa crescere anche, in termini di incoming e vendita, tutti i settori ad esso correlati: da istituzioni turistiche, attrazioni turistiche, retailer, shops, ristoranti, e così via.

Tra gli speaker, Francesco de CesarePresidente di Risposte Turismo – ha dato un piccolo assaggio di quello che è il report stilato per quest’anno dall’associazione stessa.

Secondo quanto esposto, i turisti cinesi risultano essere sempre tra i primi ad attraversare i nostri confini, e Milano, entra a far parte della classifica mondiale – al sedicesimo posto – per incidenza dello shopping sul totale delle spese effettuate dai turisti stranieri (fonte Mastercard 2019).

Sono saliti sul palco anche Tomaso de Abbondi, Head of Marketing SEA Milano; Anothony La Salandra, Direttore di Risposte Turismo; Umberto Griggi, Segretario Generale di Montenapoleone District – un esempio lampante di associazione di categoria lusso in Italia, attenta ai turisti stranieri e pronta ad offrire a loro la nostra vera essenza dell’Italian lifestyle.

Tra gli speaker si sono distinti anche Matteo Migani, General Manager di Serravalle; Paola Pacchiana, Country Manager Italy di Europass, che ci ha raccontato quali sono i sistemi di pagamento in Cina e come fare per attirare l’attenzione dei turisti cinesi, e molti altri ancora.



Qual è il futuro dello Shopping Tourism?

Lo Shopping Tourism ha un futuro che si chiama Travel Retail!

Che cosa significa travel retail per il mercato cinese?

Significa essere O2O (presenti online e offline contemporaneamente); il travel retail è una delle prime motivazioni di viaggio per la maggior parte dei turisti cinesi, ed è dove stanno puntando molte imprese europee interessate la mercato cinese.



Va oltre il puro RETAIL!

Il settore sta andando oltre il concetto di puro retail, e secondo gli esperti, stiamo assistendo ad uno sviluppo mix di operatori che uniscono più funzioni, dalla ristorazione, all’intrattenimento in store, dal fintess, ad attività di intrattenimento pre-viaggio, alla realtà aumentata e così via.

Se in Europa questo andamento risulta essere nuovo, in Cina esiste già da anni e utilizza determinate piattaforme per supportarlo, una di queste è Alipay! Ma di questo ne parleremo più avanti nella sezione Fintech.

Per quanto riguarda, invece, i luoghi di acquisto del travel retail, hanno realizzato una maggiore performance gli aeroporti,  con una spesa sostenuta al loro interno pari a 41.8 miliardi di dollari nel 2018 (+9.3% risp. 2017), seguiti dai duty free cittadini, negozi alle frontiere, porti crocieristici e sulle navi da crociera stesse.



Se ti dico shopping, pensi a Milano!

Secondo gli ultimi dati di Risposte Turismo 2019, Milano rientra nella classifica delle città più citate dai rispondenti dell’associare shopping tourism a destinazioni.

I dati statistici dimostrano che nel 2018 sono stati oltre 5,6 milioni il numero di arrivo a Milano e oltre 12 milioni le presenze in città.

Milano offre molte aree dedicate allo shopping, è conosciuta di certo per la Milan Fashion Week, è la città dove si parlano più lingue straniere nei settori di incoming (al primo posto l’inglese, seguito dallo spagnolo, francese, russo e cinese), ma è anche la città degli accessori,  dell’abbigliamento e del design.

Di fatti secondo gli ultimi dati, i settori che più hanno giovato del flusso turistico e dello shopping in generale, sono stati quello dei gioielli, accessori, dell’abbigliamento e del design.

Inoltre, per concludere così come abbiamo iniziato il nostro articolo, tra le principali nazionalità, in termini di affluenza di turisti stranieri a Milano, al primo posto c’è sempre il mercato cinese, seguito da Russia, Paesi arabi, Francia, Germania, Giappone, USA, Brasile, ed altre.



Fintech connect London: woke up with Payment pontential

FinTech Connect 209 all’ExCeL di Londra: Roland Palmer, Direttore Europa Alipay, ha presentato le “Digital re-engineering solutions” di Alipay e le opportunità per il mercato europeo di intercettare i turisti cinesi in arrivo in Europa.

Come già citato in precedenza, nel 2020 ci saranno circa 160M di cinesi che viaggeranno all’estero e useranno proprio il loro portafoglio digitale per pagare.

La spesa prevista attraverso il loro digital wallet, Alipay, si aggira attorno 300 miliardi di dollari.

Mr. Palmer ha inoltre citato Mybank.cn e la formula 310 di Jack Ma!

Di che cosa si tratta?

Mybank è stata fondata il 25 giugno 2015 ed è tra le prime banche private in Cina a stabilire il suo sistema bancario interamente in-cloud senza filiali fisiche.

Il sistema si basa sulla formula 310 di Jack MA:

  •  – 3 minuti da applicare
  • – 1 secondo da approvare
  •  – 0 intervento umano!


Volete saperne di più?

Continuate a seguirci o scriveteci a bd@eggsist.com

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Da Milano a Londra, la parola chiave è sempre la Cina!
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EGGsist lancia i nuovi corsi “China Digital Tourism” su Welevel

EGGsist lancia un nuovo corso sul “China Digital Tourism”..Il corso è indirizzato ad operatori turistici, retailer ed aziende europee intenzionate ad attirare l’attenzione del turista cinese in viaggio verso le nostre città..

  • Da dove partire per un China Digital Strategy?
  • Quali sono i canali necessari per poter comunicare con l’audience cinese?
  • Quali sono i peak moment e quando attivare una strategia drive2store?
  • Come essere o2o per il 2020?
  • Dove andranno i turisti cinesi?
  • Esiste un profilo del turista cinese?
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EGGsist lancia i nuovi corsi “China Digital Tourism” su Welevel
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Il modello di business più grande al mondo: Alibaba



Si è conclusa il 26 Novembre la Convention di Alibaba tenutasi presso la Luiss di Roma.

L’evento ha riunito più di 500 persone provenienti da tutto il mondo, tra specialisti nel settore, il Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, la Guardia di Finanza, e aziende come Confindustria Moda, Indicam, Sace-Simest.

Il Summit ha toccato principalmente 2 tematiche: #Business e #IPR protection.

Nella prima parte dell’incontro si è parlato nello specifico delle diverse piattaforme all’interno dell’ecosistema Alibaba; nella seconda parte, invece, la tematica è stata quella della protezione dei diritti della proprietà intellettuale, per i brand presenti sulla piattaforma stessa.

In questo articolo, parleremo del primo aspetto, scegliendo alcune delle piattaforme più interessanti per il retail Made In. Quali? Continua a leggere…



ALIBABA BUSINESS ECOSYSTEM

Ad aprire l’evento è stato Andrea Principe, Rettore della Luiss University.

Il suo intervento è stato fondamentale per sottolineare come il Made In Italy vada educato ed Alibaba rappresenta un’ottima opportunità per le PMI italiane.

Non potevano mancare anche Antonio Lirosi, Ministro dello Sviluppo Economico, e Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager del gruppo Alibaba&Alipay.

Cipriani è riuscito in pochi minuti a dare un’ottima overview dell’ecosistema Alibaba, partendo dall’interazione venutasi a creare tra Buyer e Seller e delle diverse piattaforme social, payments, B2C, B2B e C2C, presenti nel mondo Alibaba.



  • B2C: Tmall (General trade e piattaforma ad entità cinese, con spedizioni nazionali cinesi e tasse d’importazione + IVA cinese);
  • B2C Cross-border platform: Tmall Global (Overseas legal entity, prodotti internazionali con spedizioni in tutto il mondo. Le tasse di spedizione si aggirano attorno ai 9.1% per la maggior parte delle categorie. La piattaforma, inoltre, è particolarmente utilizzata per lanciare prodotti, prevalentemente del settore Beauty&Cosmesi, che non sono ancora presenti in Cina):
  • B2C Italy: AliExpress – Local to Global (connette le PMI locali con 79 milioni di consumatori mondiali, presenta oggi più di 50milioni di prodotti ed è utilizzata da più di 30 milioni di daily user).
  • B2B: Alibaba.com (piattaforma mondiale per mercati USA + EU + AUSTRALIA, che connette le PMI italiane con + di 10 milioni di buyer attivi)
  • C2C: Taobao (la prima piattaforma Consumer2Consumer dell’ecosistema Alibaba);
  • Altre piattaforme: Lazada (presente nel Sud-est Asiatico, Darax (presente in Pakistan e Bangladesh)
  • Piattaforma di pagamenti digitali: Alipay (la più grande APP di mobile payment che permette di connettere i retailer con più di 1 miliardo di utenti attivi sulla piattaforma)


In Alibaba le ore valgono milioni!

Il caso straordinario è stato quello dell’ 11.11, o meglio conosciuto come il più grande Global Shopping Festival. In questa particolare occasione, hanno partecipato più di 200 aziende italiane e per la prima volta l’Italia si è posizionata tra i primi 10 Paesi nel ranking mondiale.





Tra i settori italiani che si sono distinti su Tmall per l’evento, vi sono quello del Fashion, Beauty, Automotive, Food e prodotti per la casa.



Ma qual è il valore aggiunto che mondo Alibaba apporta alle PMI?

La vera caratteristica del business Alibaba è data dai servizi che tale ecosistema offre alle aziende, PMI e buyer di tutto il mondo.  

Il colosso asiatico, quindi, non è caratterizzato solo da e-commerce e marketplace che supportano le aziende; ma anche i social, che con la loro funziona di social-commerce e live- streaming, sono sempre più i protagonisti del business.

Come afferma Cipriani, Alibaba riesce ad raggruppare in Cina, la potenza di Google, Amazon e Facebook, dando la possibilità alle aziende, attraverso anche un unico accesso ad una delle sue piattaforme, di poter veicolare e comunicare i propri prodotti a più di 1 miliardo di consumatori cinesi.



La Super APP per i retailer: ALIPAY



Alipay Win-Win App


Analizzando solo alcuni tasselli che compongono l’ecosistema di business più grande al mondo, non possiamo non parlare di Alipay.

Alipay è la Fintech del gruppo Alibaba, nata nel 2004, stesso anno in cui Jack Ma e il suo team hanno iniziato a creare il sistema del business in Cina dell’e-commerce.

La Super App nasce da una necessità: un consumatore doveva compare un prodotto da un’azienda terza e consegnarlo ad una persona terza. La sfiducia e la mancanza di rapporti tra le parti erano quindi il problema da risolvere.

Da qui nasce l’interazione del business con le banche, e pian piano, sviluppando sempre più servizi integrati nella APP stessa, la Super Fintech ha iniziato a prendere forma.

Se già dal 2004, il consumatore poteva utilizzare Alipay come garante per comprare un bene, ad oggi tale servizio ha preso il nome di Huabei, la nuova soluzione Fintech integrata in Alipay che permette di pagare a rate a tasso zero.



Alipay è la Super App cinese a supporto dei retailer Italiani


Alipay è l’applicazione georeferenziata, una vera e propria app WIN-WIN che ricopre di più di 55 mercati nel mondo e conduce i “e-wallet user” direttamente nel vostro negozio.

Come ci riesce? Alipay è molto più di una mobile payment App, è una Super App che connette i retailer di tutto il mondo con i consumatori cinesi.

Basti pensare che in Cina il settore del retail ha avuto un boom pazzesco ed una crescita esponenziale del +8% negli anni, ma ciò che più sorprende è che la penetrazione dell’online è avvenuta molto prima di quella offline.

Nasce così la strategia di Alibaba del new retail e cioè portare offline ciò che è online. Nella maggior parte dei paesi europei, siamo esattamente allo step contrario!



Tmall Global: la cross border platform che ti permette di entrare nel mercato cinese

La piattaforma ideale che permette ai brand ancora non presenti sul mercato asiatico di farsi conoscere per la prima volta.

Secondo quanto esposto da Cristina Fontana, Head of Fashion & Luxury @Tmall, ad oggi sono più di 700 milioni di consumatori cinesi attivi sulla piattaforma ed è presente in quasi tutte le città cinesi.



Secondo le ultime stime, l’85% degli utenti su Tmall hanno tra i 18 e 39 anni, e quindi appartengono alle nuove generazioni che hanno visto prima il cellulare del pc.


Difatti, fanno tutto sul cellulare, ed in media spendono quasi 25 minuti al giorno sulla piattaforma, e controllano fino a 8 volte al giorno le promozioni presenti su Tmall.

L’intenzione di controllare, più volte al giorno, le promozioni presenti su Tmall, denota l’affidabilità e l’affiliazione alla piattaforma da parte dei consumatori cinesi.

In questo articolo, sono stati presi in considerazione solo alcuni degli argomenti trattati durante il Summit di Alibaba a Roma.

La scelta è stata fatta selezionando alcune delle piattaforme rilevanti per i retailer italiani, e che possono essere un valido supporto per le PMI del Made In interessate ad oltrepassare i confini cinesi.

Concludendo, vi lanciamo una sfida:

Il Made in Italy è un valore, se comunicato nel giusto modo e sui giusti canali!

E tu hai scelto quale piattaforma utilizzare?

Non scegliere a caso, ma affidati a specialisti!

Per maggiori info scrivici a bd@eggsist.com

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Il modello di business più grande al mondo: Alibaba
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Retail senza confini, la rivoluzione O2O per i retailer europei

Tutti pazzi per Alipay. Se si parla di commercio elettronico è impossibile ignorare questo sistema di pagamento nato nel 2004 a supporto dell’e-commerce del Gruppo Alibaba. Uno strumento diventato  indispensabile se si vive in Cina, ma che sempre più sta uscendo dai confini nazionali per arrivare anche in Europa e svilupparsi nell’offline, aprendo le porte al mercato orientale.

Leggete l’intervista alla nostra managing partner, Alice Di Diego per Touch Point

Qual è il vostro modello di business?

EGGsist, fondata a Pechino nel 2007, è di fatto un’azienda di diritto cinese WFOE, cioè una società a totale partecipazione straniera fondata da azionisti italiani. È nata come software house con la missione di supportare tutte quelle aziende occidentali che erano presenti in Cina e avevano bisogno di un partner tecnologico per fare sviluppi sul mercato.

Il target di riferimento sono sempre state le aziende occidentali basate sia in Cina sia all’estero.

Nel 2015 il gruppo Ambrosiana Advisory, che già aveva altre partecipazioni in società di sviluppo software e digitale, ha acquisito le quote di maggioranza di EGGsist: l’obiettivo dell’acquisizione è stato quello di rafforzare le sinergie tra il mercato cinese e le imprese occidentali.

Dopo aver studiato, vissuto e lavorato in Cina dal 2003, ho deciso di occuparmi dell’azienda direttamente e di cercare di portare dei nostri servizi in Europa: negli ultimi 2 anni non solo abbiamo continuato a supportare le aziende occidentali in Cina, lavorando con aziende private, Camere di commercio e Ambasciate – per esempio l’Ambasciata Usa in Cina è nostro cliente storico per tutto quello che riguarda digitale, app, hosting -, ma di aprire una divisione in Italia, a Milano (sede della ns capogruppo), e una in Inghilterra, a Londra, per affiancare le aziende che vogliono attrarre i consumatori cinesi da questo lato del mondo. I settori nei quali operiamo sono Retail, Luxury, Travel e Hospitality, 

Come è possibile ingaggiare un consumatore cinese che arriva in Italia?

È necessario applicare delle strategie di digital marketing. Nel nostro portfolio servizi abbiamo inserito anche consulenze di strategy e di operation sui principali canali digitali cinesi che sono totalmente differenti da quelli occidentali per tutta una serie di ragioni legate anche alle politiche del Governo cinese e al famoso China Great firewall.

Negli ultimi 10 anni sono nate in Cina delle piattaforme definite lifestyle app. A differenza degli standard occidentali, con una app cinese come Alipay gli utenti possono fare infinite azioni. Questi prodotti cinesi sono multifunzionali e danno la possibilità al consumatore di utilizzarle 24 ore su 24 e alle aziende di esporsi per intercettare i consumatori cinesi.

In che modo?

Un brand che non ha una presenza fisica in Cina o non ha attuato nella strategia digitale ad hoc, per questioni di budget o di difficoltà di approcciare quel mercato, ha la possibilità di posizionarsi su canali btc marketplace in Cina come Tmall del gruppo Alibaba e su piattaforme btb come alibaba.com.

Il “made in” è un driver discriminante per gli acquisti e il consumatore cinese è interessato al prodotto italiano: se vogliamo attirarlo nei punti vendita in Occidente possiamo pensare di creare delle strategie che tecnicamente chiamiamo O2O cioè online to offline. Tutto ha inizio sul digitale e si finalizza in un negozio fisico.

Quali sono le possibilità di mercato in Cina?

Secondo le principali ricerche di McKinsey entro il 2025 il 50% degli acquisti sarà appannaggio dei Millennials e di questo numero il 40% arriverà dalla Cina. Il digitale permette già di raggiungere questo target consumer alto-spendente. Nella logica del marketing di ROPO, “research online purchase offline” il prodotto per eccellenza è Alipay. 

Quali sono le criticità che incontrate nel mercato occidentale?

La prima difficoltà è la sensibilizzazione delle aziende. Ci sono brand importanti che hanno scelto Alipay come sistema di pagamento ma non stanno attivando strategie di marketing. Se, però, non si investe in campagne rivolte agli utenti cinesi, questi ultimi fanno fatica a programmare il loro buyer’s journey dalla app al punto vendita. La possibilità di fare delle campagne mirate c’è, ci sono molte opzioni da applicare per i merchant italiani ed europei, in una logica è di geolocalizzazione per country e per città. 

Quali sono i settori più interessanti per il consumatore cinese? 

Lusso e moda, gioielleria, orologeria ma anche experience legate al viaggio, quindi destinazioni turistiche. Noi seguiamo una ventina di clienti, che hanno punti vendita nelle principali città italiane di riferimento per il turismo cinese cioè Milano, Roma, Firenze e Venezia e Parigi e Londra per l’estero. Le strategie vanno costruite a seconda del tipo di prodotto e di stagionalità di campagna.

Perché un merchant dovrebbe scegliere Alipay?

Alipay non è solo una piattaforma di pagamenti digitali, ma permette anche alle aziende di fare awareness del proprio brand, attraverso campagne marketing, coupon e scontistiche varie.

Tanti retailer e merchant occidentali hanno implementato questo sistema di pagamento perché è il preferito dei consumatori cinesi che hanno una serie di vantaggi economici nell’utilizzo del loro digital wallet a cominciare dal cambio valuta, migliorativo rispetto a quelli che si possono trovare ne gli uffici di cambio.

Un altro aspetto da sottolineare è che il mondo Alipay, a differenza di altre piattaforme autonome come Facebook, è gestito attraverso marketing partner certificati che sono autorizzati a gestire i contenuti del brand e anche gli analytics.

Ci sono poi nella APP ulteriori servizi finanziari che  che possono essere attivati dalle aziende in chiave marketing e drive to store. Uno di questi è HUABEI, prediletto da Millennials e Gen Z cinesi, che segue la logica del “buy now pay later”: il negoziante riceve subito il denaro, il cliente compra subito il servizio o il prodotto e ripaga a rate Alipay.

I merchant occidentali, investendo in campagne di questo genere, possono aumentare il loro fatturato medio e ricevere una nuova fetta di consumatori.

Che tipo di comunicazione offrite agli operatori occidentali?

Un esempio di campagne marketing è proprio la creazione di una landing page che funge da vetrina online del brand, dove l’utente può attingere a informazioni riguardanti l’azienda, a cui deve fare seguito una campagna drive to store.

Creiamo content marketing ad hoc per il cliente/prodotto da promuovere e utilizziamo claim della letteratura cinese che rimandano all’italianità dei prodotti, o ad altri fattori distintivi del brand.

Anche la scelta della periodicità nella quale comunicare è importante: le principali festività cinesi come il Capodanno o eventi occidentali di grande richiamo come il Salone del Mobile.

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Retail senza confini, la rivoluzione O2O per i retailer europei
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Cosa devi sapere sull’ 11.11

Quest’anno, il Single Day chiude con un GMV di 38.4 miliardi USD di vendite, ed una crescita annua del +26% !

Hanno partecipato più di 200 mila brand alla giornata mondiale dello shopping online e più di 1 milione di nuovi prodotti sono stati lanciati per l’occasione.


Alibaba Global Shopping Festival 2019


Single Day (11.11): 1 MILIARDO IN UN MINUTO e 544 mila ordini al secondo! 1 giorno che vale Black Friday + Cyber Monday USA messi assieme!


Per comprendere la grandezza di questo giorno, guarda questo video:


Dopo solo 1h e 24 minuti dall’apertura dell’11.11, Tmall Beauty ha battuto tutti i record mai stabiliti durante questo festival, con un volume finale delle vendite che ha portato la Cosmesi a posizionarsi al terzo posto tra tutti i settori.


Qual è il settore che ha vinto?

Nello specifico, nella categoria Beauty, tra i brand internazionali che hanno incassato più di 1 miliardo di fatturato si sono distinti:

  • L’Oreal,
  • Olay,
  • Estee Lauder
  • Lancome;

Mentre i marchi nazionali hanno visto un leggero abbassamento. Restano comunque in classifica 自然堂 Zi Ran Tang e 百雀羚 Bai Que Ling, conosciuto con il nome Chando, rispettivamente al sesto e al settimo.


Quali sono gli altri settori?

I settori che si sono distinti, per fatturato, oltre alla cosmesi sono:

  • articoli sportivi;
  • elettrodomestici;
  • prodotti di elettronica;
  • e per la prima volta anche il settore food&beverage.

Per citare alcuni nomi, tra i brand sportivi internazionali ci sono Nike, Adidas, Fila e per il food&beverage KFC, Pizza Hut.

Nella tabella vengono descritti i top 10 brand più venduti durante l’11.11 dal 2017 al 2019.


Fonte

Si può notare che negli anni, i brand internazionali hanno preso sempre più piega tra i giovani cinesi. Nomi quali 玉兰油 Olay, 雅诗兰黛 Estee Lauder e 欧莱雅 L’Oreal sono sempre presenti tra i big delle diverse edizioni dell’11.11, a dispetto di quelli nazionali che vedono un leggero calo.


Novità dell’ 11.11

Engagement utente

Durante questo 11.11 Tmall ha puntato molto sull’engegment dell’utente invogliandolo a restare in questa piattaforma per giocare ed interagire con la stessa. Come ad esempio questo game su Tmall chiamato appunto “喵铺”, Miāo Pù.

Un’audience sempre più giovane

Tmall ha puntato molto sui giovani provenienti anche dalle piccole province cinesi. Tra i big consumer dell’ 11.11, ci sono giovani provenienti da: Guangdong, Jiangsu, Zhejiang, Shanghai, Shandong, Beijing, Sichuan, Henan, Hubei, Fujian.

Buy Now, Pay later promotion for 11.11

Tmall, come molte altre piattaforme cinesi, punta molto sulla centralità del consumatore e proprio per questo, in questa edizione del Single Day, è stata utilizzata anche la funzione di Huabei: buy now pay later!

To know more about it check it out

Tra i brand che hanno introdotto la possibilità di pagare a rate ci sono Apple, Chanel ed altri venti.

 Apple, che già a Febbraio ha lanciato la sua prima campagna con Huabei, per l’occorrenza ha permesso ai propri utenti di pagare fino a 24 mesi interest-free!

11.11 Green event

Quest’anno 40 brand su Tmall, incluso Giorgio Armani Beauty e L’Oréal hanno adottato un packaging eco-friendly senza nastri adesivi ed altri sistemi di sigillo. L’Oréal è riuscita a vendere circa 5 milioni di green package nei primi due giorni dell’ 11.11!

Come si evince quindi dai numeri, l’11.11 è stato un giorno importante per i brand che si sono aperti al mercato cinese, tuttavia se ti sei perso questo Festival e hai intenzione di allargare i tuoi orizzonti verso i consumatori cinesi, ricorda che nel 2020 ci saranno 160 milioni di turisti cinesi che viaggeranno all’estero, una parte di questi potrebbero essere tuoi cliente!


Pillole digitali

“In order to succeed in China, brands have to design products specifically for China market, make decisions locally, deliver in ‘China speed’ and digitalize China business.”

Bain & Company

THINK O2O FOR 2020!

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Cosa devi sapere sull’ 11.11